Altro soggetto a me caro sono gli “interni”: scorci di abitazione dove, anche se non appare la figura umana, se ne avverte la presenza.
A volte sono particolari come una sedia, una finestra, una porta o una scala a volte sono spazi più articolati, ma tutti sono elementi che incontriamo nella vita quotidiana. Alcuni oggetti, come ad esempio la sedia, invitano a fermarsi, al silenzio, all'attesa; un’attesa certa che qualcosa accade, viene. E nel silenzio l’ascolto può diventare stupore gioioso.
La scala, le porte, le finestre invitano ad andare oltre, a varcare la soglia, ad andare verso…partendo dal luogo quotidiano. Anche il luogo quotidiano, ove scorre la vita di tutti i giorni è pervaso di Bellezza. Bisogna avere la libertà di stupirsi e guardare non solo con l’occhio fisico ma anche con l’occhio del cuore e allora accade che il “davanzale fiorisca”, le “stoviglie” colorino il giorno,
“la spesa” non è più solo fatica e “la porta” spalanca ad altri volti ed altri luoghi.
La realtà tutta ci chiama e ci affascina perché c’è dentro una bellezza, una verità, una bontà che non tradiscono mai.